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Il conteggio delle calorie (e dei macronutrienti) è divenuto una sorta di rituale quotidiano. Mi seggo al computer col mio fogliettino in cui pranzando o cenando ho appuntato tutto, metto della musica (stasera, manco a farlo apposta, Pull Me Under, Dream Theater :D) e ricopio i dati con cura sul foglio elettronico che mi sono creato appositamente per lo scopo, modellato sulle mie esigenze. All'inizio è stata dura: ricordarsi di pesare ogni cosa, armeggiare con mille piatti e piattini, barcamenarsi tra le schede reperite su internet per i vari alimenti o preparati culinari, individuare stratagemmi, ingegnarsi, sbagliare, correggersi, imparare... Tra le altre cose ho capito che per curare l'alimentazione ci vuole tempo, tempo da dedicare a se stessi. Non è tanto una questione di vanità, è in ballo la nostra salute, nella misura in cui la (vera) bellezza è specchio della salute... Cosa c'è di più importante, di più concreto, centrale e importante? Altro che vanità! Sennonché, oggi mi sono guardato allo specchio (non lo faccio spesso) e ho notato qualche miglioria... Il ventre inizia a scolpirsi, a perdere la turgidità... E la gioia è stata enorme, piano piano mi avvicino all'ideale che ho di me stesso. Le persone mi guardano con diffidenza, spesso... Stasera ho rinunciato ad una cena con amici... È difficile far capire agli altri che i piaceri della vita non sono solo le ingozzate come se non ci fosse un domani. Un domani c'è sempre, si spera! E allora, cosa c'è di più piacevole di prendersi cura di se stessi, razionalizzare e valutare con attenzione ciò che si introduce nel proprio organismo, aspirare ad assomigliare all'idea che abbiamo di noi stessi, al noi stessi potenziale che scalpita dentro di noi, ardendo di venire fuori!
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